Mentre tutto il mondo festeggia il trentennale del “World Wide Web”, in Italia inizia la seconda edizione della Milano Digital Week. Per 5 giorni, dal 13 al 17 marzo, la manifestazione, organizzata dal Comune di Milano, Assessorato alla trasformazione digitale e servizi civici, renderà il capoluogo lombardo l’epicentro dell’innovazione digitale tricolore con 500 eventi e una varietà infinita di attività correlate.
AL WEB SERVONO REGOLE CHIARE
Il mondo oggi si sta rivoluzionando a una velocità supersonica e ogni istante cambiano processi, tecnologie, approcci e modalità di utilizzo sia della rete, per come la conosciamo oggi, sia dei device e delle infrastrutture che li rendono efficienti. Un immenso paradigma di connessioni smart che, secondo il creatore del web, però, hanno un bisogno sempre più stringente di una regolamentazione chiara, precisa ed efficace. Nella celebrazione del trentesimo anniversario di quel 12 marzo 1989 in cui, al Cern di Ginevra, Tim Berners-Lee presentò il documento ”Information Management: A Proposal”, il progetto di un software per la condivisione universale di documenti in formato digitale, lo stesso papà di internet lancia quindi un monito a tutta l’umanità per tutelare la sua creatura e il rischio di una sua degenerazione. Un’allerta di salvaguardia delle idee per un’intelligenza etica, umana e sociale che protegga il digitale da se stesso, insomma, che Milano ha raccolto con favore, promuovendo una kermesse dedita proprio a quel concetto di sostenibilità 4.0 che risulta essere assolutamente inderogabile ormai.
IL WEB CI HA CAMBIATO LA VITA E L’ATTENZIONE
Un processo di attenzione al dato, alla privacy e alla libertà di ognuno che, nel momento in cui si rapporta al business deve essere reso ancora più sicuro per poter garantire una capacità di risposta alle esigenze del pubblico che evidenzi sempre il rispetto di tutte le parti all’interno di un percorso che integri l’universo online e quello offline in maniera fluida e coerente, ma soprattutto trasparente. Una strategia complessa da attuare per gli operatori del mondo retail che oggi vedono quella commistione tra la vendita in-store e l’e-commerce come un obiettivo imprescindibile per il successo della propria attività, ma che spesso non riescono a metabolizzare correttamente, soprattutto quando si parla di coinvolgimento del cliente. Bombardati da milioni di informazioni su ogni tipo di canale e piattaforma, infatti, sebbene il 42% degli italiani, secondo i dati di una recente ricerca di Cisco, ammetta che il world wide web gli abbia cambiato la vita, d’altra parte, è anche consapevole di aver subito un crollo verticale della propria capacità di attenzione, che negli ultimi anni è scesa sotto gli 8 secondi, dando vita all’ormai famosa sindrome del pesce rosso.
Come fare, quindi, ad attrarre l’attenzione delle nuove generazioni di consumatori? Un dubbio amletico questo, a cui il terzo appuntamento di Retail Plaza by TUTTOFOOD, organizzato da Business International (divisione di Fiera Milano Media– Gruppo Fiera Milano) all’interno del programma della MDW19 e previsto per il prossimo 15 marzo al Teatro Elfo Puccini, si propone di trovare una soluzione attraverso un evento dal format innovativo, come ha spiegato il professor Davide Pellegrini a Retail Plaza: «Anche nei due precedenti appuntamenti di Retail Plaza il coinvolgimento dei consumatori è stato prioritario. Ma questa volta si è deciso di andare ben oltre, ricorrendo alla perfomance teatrale, in un vero e proprio spettacolo delle idee il cui focus sarà la rivoluzione digitale nel retail». Un modo per far capire al pubblico che anche la grande distribuzione ha tante cose da raccontare in termini di digital transformation e vuole farlo con uno spirito di condivisione che guardi a un futuro in grado di avvicinare sempre di più i nuovi utenti alle aziende e ai manager: «che dovranno sapersi mettere in gioco – chiosa Pellegrini, che con Claudia Maccarini ha contribuito alla creazione del format – con un approccio più spontaneo e aperto al dialogo e al confronto per poter cogliere l’attenzione delle persone presenti, al fine di spiegare loro che quello del largo consumo non è un settore statico, ma anzi è un industry innovativa che sa guardare al futuro».